Saturday, September 4, 2010

Rapa Nui: un puntino nel globo
















Rapa Nui è un puntino nel globo che raccoglie e racconta le dinamiche del mondo. Nei suoi 162kmq locale e globale si incontrano, si mischiano e generano contrasti. Lo sguardo vigile, fermo e protettivo delle sentinelle del tempo sparse per tutto il territorio dell’isola ha resistito migliaia di anni ma non è stato sufficiente a difendere questa sperduta terra emersa dagli inarrestabili venti della modernità. Agli occhi di alcuni dei suoi abitanti questo fenomeno appare inevitabile, ad altri pieno di opportunità, ad altri ancora terribilmente invasivo (soprattutto per chi resta più legato alle proprie radici). Ogni processo di trasformazione in questo piccolo pezzetto di mondo è avvenuto in modo improvviso, ha provocato un impatto forte, si è evoluto velocemente. Nel giro di 40 anni si è passato dallo scappare terrorizzati alla vista del primo “grande uccello che voleva mangiare gli abitanti dell’isola”, all’andare a cavallo con grosse cuffie nelle orecchie collegate all’ i-pod. E’ mancato il tempo di assimilazione di nuove dinamiche economiche e sociali, lo spazio di riflessione sui processi di trasformazione culturale, la graduale digestione di nuove forze motrici provenienti da altre realtà. La conseguente ansietà di un’ identità bombardata e con pericolo di smarrimento, si unisce ad una crisi del senso di appartenenza causato da un sentimento di vicinanza alla cultura polinesiana in contrasto con la dipendenza istituzionale e amministrativa dal centralizzato Stato Cileno. Il contesto appare come un puzzle ancora da comporre dove ogni pezzo rivela questioni globali. La paura e diffidenza nei confronti di chi viene dall’esterno e si insedia nell’isola, la gestione dei rifiuti e il loro riutilizzo, il bisogno di produzione di energia alternativa, l’incontro tra culture diverse, il desiderio di indipendenza o autonomia, la protezione della risorsa acqua, il rispetto dei patrimoni esistenti, il fenomeno della mono-economia e la conseguente dipendenza da altri paesi, la coscienza ambientale e quella dell’abitare...Tutto questo sembra non possa essere affrontato se non pensando a chi abiterà Rapa Nui nel futuro prossimo e in quello più lontano.

Barbara Dovarch,
Sociologa Urbana contemporanea

1 comment:

  1. Rapa Nui e' schiava del suo passato? Socialmente ed economicamente emarginata per il suo isolamento geografico? Culturalmente troppo poco popolata e lontana dai network delle economie avanzate? Tutto cio' irrimediabilmente? Questi limiti potrebbero intesi come concrete resistenze all'attuale incertezza globale?

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